Martedì scorso, il Corriere del Mezzogiorno – Napoli, ha pubblicato un articolo meritevole di precisazioni, dal titolo «Tirreno Power: via le ex centrali e nuovi spazi per il porto di Napoli»
Leggendo l’articolo, non comprendo il motivo per il quale le autorità continuino a non riportare i termini reali dei progetti relativi alla linea di costa sangiovannese. Riferiscono improvvidamente di piani per lo sviluppo, la cultura, l'arte e l'ambiente. In realtà, l'unica certezza è che stanno per essere ultimati i lavori per la costruzione del Terminale Contenitori di Napoli Levante, mediante il quale saranno scaricati sul litorale milioni di container che dovranno poi essere smistati sulla rete ferroviaria e autostradale.
Il Terminale Contenitori è una mega-infrastruttura, come più volte sottolineato, invasiva e inquinante, per tutto il circondario e in primis per le persone che vivono a Vigliena e che si ritroveranno loro malgrado a vivere all'interno dell'area portuale. Il progetto, che espande il Porto verso l’Area Orientale, fu avviato nel dicembre del 2000. Il costo stimato, nel 2007, era di oltre mezzo miliardo di euro.
L’area in questione è demaniale e dagli anni Venti del Novecento in poi è stata concessa all’industria elettrica (SME, Enel, Tirreno Power). Ora sarà restituita così come previsto al Porto di Napoli, libera dalle strutture edificate e “bonificata”.
Fabrizio Allegra, direttore generale di Tirreno Power, è venuto a Napoli qualche giorno fa per annunciare, in sostanza, che il progetto «di dismissione e smantellamento di vecchie centrali che non usiamo più» volge al termine e che l’Area occupata dalle ex centrali Vigliena e Capuano sarà restituita all'Autorità Portuale di Napoli «per importanti piani di sviluppo». L’annuncio indica implicitamente pure che la realizzazione del Nuovo Terminale è entrata nella sua fase conclusiva. Dunque, a breve avremo modo di vedere il Nuovo Terminale in funzione con le navi, i container, i camion e i convogli ferroviari e la messa in opera degli annessi collegamenti stradali e ferroviari.
Sul terreno occupato in precedenza dalle centrali “Capuano” e “Vigliena”, che hanno utilizzato per decenni catrame e carbone, si notano i lavori di bonifica tuttora in corso. Lo spazio fu realizzato sulla spiaggia e il mare mediante colmate con materiali già di per sé impattanti (scarti di fonderia e ceneri). Si precisa che nello stesso ambito ancora adesso è in funzione la centrale termoelettrica a Ciclo Combinato della Tirreno Power che in più occasioni ha evidenziato problemi di impatto ambientale.
Il dott. Allegra ha presentato anche il progetto di collaborazione con il quale Tirreno Power supporterà Officine San Carlo, poiché insieme intendono offrire «la loro visione di un futuro in cui l'arte e l'energia sostenibile si incontrano, ispirando la comunità e promuovendo uno sviluppo nel rispetto delle persone e dell'ambiente».
È intervenuto anche il sindaco Manfredi, il quale ha sostenuto la validità del «metodo San Giovanni a Teduccio... che stiamo applicando in tutta la città da Scampia alla Sanità, in tutti quei luoghi che intendiamo rigenerare».
A dire il vero, non mi pare che a Vigliena si stia prospettando affatto uno sviluppo «rispettoso delle persone e dell'ambiente». Tutto il circondario dovrà fare i conti con le conseguenze della nuova infrastruttura in termini di inquinamento e dei riflessi sanitari che essa produce, nonché sulla "qualità urbana".
Dopo le determinazioni assunte nel periodo 2000/2008 con le quali si decise di realizzare il progetto, non si è provveduto nemmeno ad adeguare gli strumenti urbanistici. Vigliena, in primis, sarà di fatto un'area industriale su cui si continuano in modo contraddittorio a prevedere persino nuove residenze incompatibili con la destinazione dell’area.
Le nuove generazioni dovranno fare i conti con scelte inopportune prese negli anni scorsi. Si precisa che già nella fase di discussione del progetto furono inoltrate “Osservazioni” e sottoposto alla stessa attenzione della cittadinanza la criticità del progetto senza tuttavia alcun riscontro. Arrivò invece l’autorizzazione. Furono poi dettate prescrizioni tuttora non osservate.
Di recente la questione è stata ancora una volta sottoposta alla Municipalità, al Porto e al Comune che continuano a non mostrare un’appropriata attenzione nemmeno per i residenti di Vigliena che si ritroveranno a vivere nel Porto.
A proposito di qualità urbana e del «metodo San Giovanni», dall'AdSP ci fanno sapere che il Comune di Napoli, per quanto concerne il «Piano di Zonizzazione Acustica», avrebbe già concesso la deroga per Vigliena che da «CLASSE IV» (Aree di intensa attività umana) consente l'applicazione dei parametri previsti dalla «CLASSE VI», cioè, quelli per le «Aree industriali, ovvero aree interessate esclusivamente da attività industriali e prive di insediamenti abitativi».
https://napoli.corriere.it/notizie/cronaca/23_novembre_14/tirreno-power-via-le-ex-centrali-e-nuovi-spazi-per-il-porto-di-napoli-b5b1225b-e4bf-4474-a895-d7a2cf9c4xlk.shtml
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