Viale 2 Giugno, Napoli Est.
Ieri ho inviato tramite PEC una missiva-documento al Sindaco della città Metropolitana di Napoli prof. Gaetano Manfredi, e poi ancora, sebbene sia la stessa persona, al Sindaco di Napoli per la sua specifica funzione e inoltre, per conoscenza, al Presidente della VI Municipalità. Nella missiva ho posto la questione relativa al progetto dell’auditorium di Viale 2 Giugno che rischia di essere accantonato nonostante le risorse impegnate e il lavoro profuso.
Nel documento ho ricostruito in modo essenziale la storia, piuttosto complessa, del programma e l’auspicio che infine sia realizzato.
Nelle premesse del progetto l’obiettivo era, e l’ho è tuttora, quello della “sistemazione di spazi didattico-operativi e la creazione del Polo comune di attività, riconoscibile in una architettura, che, per la qualità dei luoghi, riesca ad interagire con il territorio e le realtà culturali e produttive di esso”.
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Al Sindaco della Città Metropolitana di Napoli
Prof. Gaetano Manfredi
e.p.c.
Al Presidente della VI Municipalità
Dott. Alessandro Fucito
Egregio Sindaco,
nel periodo 1995/2004 l’Amministrazione Provinciale di Napoli realizzò nell’area di Taverna del Ferro significative infrastrutture scolastiche destinate al prestigioso Istituto Alberghiero Ippolito Cavalcanti (in precedenza ubicato in Via Manzoni) e all’Istituto Superiore Don Lorenzo Milani (situato in precedenza in una fatiscente struttura di Via F. Imparato). Nelle immediate adiacenze era già operante l’Istituto (ora) Rosario Livatino. La platea scolastica di detti Istituti in quel periodo comprendeva circa 4000 studenti.
L’Amministrazione Provinciale oltre alle aree impegnate per le sedi scolastiche possedeva una aggiuntiva superficie di circa 13.000 mq per la gran parte di proprietà dell’Ente. L’Amministrazione decise di adoperare l’ampio spazio per realizzare una nuova installazione a servizio di quella che nel frattempo era diventata di fatto un’area destinata alla formazione dei giovani; peraltro, in un contesto estremamente complesso e bisognevole di attenzione per il perdurare di fenomeni disgreganti.
Nel 2001 l’Amministrazione, guidata dal prof. Amato Lamberti, per la definizione del progetto, adottò la procedura del “Concorso di Idee” mediante la quale scaturì la proposta di realizzare, nello spazio disponibile, un auditorium comprensivo di laboratori da destinare: all’Istituto Alberghiero I. Cavalcanti, per l’organizzazione di eventi; al Liceo Linguistico Don L. Milani, per l’organizzazione di eventi multilingue disponendo la progettata infrastruttura di apparecchiature per la traduzione simultanea; all’Istituto Livatino che organizza corsi di studio con indirizzo Turistico-Alberghiero. Il progetto rientrava nei parametri fissati dal PRG.
Il concorso venne poi conferito, da un’apposita commissione coordinata dal preside della facoltà di architettura prof. Benedetto Gravagnuolo, ad un pool di (allora) giovani architetti napoletani. Il prof. Gravagnuolo presentando il progetto a Santa Maria la Nova sostenne che era opportuno realizzare l’opera e che la modalità scelta era la più appropriata e innovativa. Ai lavori della commissione partecipò tra gli altri il prof. Alfredo Scotti direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
L’opera fu finanziata dalla Provincia di Napoli per fasi, fino all’intera copertura delle risorse necessarie per la esecuzione del progetto. L’auditorium e gli annessi laboratori rappresentavano, e rappresentano tuttora, il naturale completamento di quello che è divenuto un Polo Scolastico in quanto metterebbe a disposizione delle migliaia di studenti, presenti nelle immediate adiacenze, una struttura dove completare con stage professionali il ciclo di studi.
L’area interessata dal progetto è posta tra i quartieri di Barra e San Giovanni a Teduccio che potrebbero finalmente disporre di una infrastruttura di rilievo per la promozione culturale e sociale del territorio.
Con deliberazione della G.P. del 24 maggio 2004 fu approvato il progetto preliminare. L’ammontare complessivo delle risorse disponibili già nel 2007 era di € 11.903.751,11 sufficienti a realizzare l’opera. La Provincia, con la delibera di G.P. n. 701 del 27 settembre 2007, approvò il progetto definitivo.
Nel 2016 la Città Metropolitana di Napoli implementò ulteriormente il finanziamento portandolo a €13.905.352,16. Nel 2018 l’Ente avvio le procedure per la validazione del progetto definitivo e per la redazione di quello esecutivo. A tale scopo chiese ed ottenne un finanziamento regionale. Con Deliberazione del Consiglio Metropolitano n.141 del 28 luglio 2021 il finanziamento fu implementato ulteriormente per cui le risorse complessivamente disponibili ammontavano a € 14.839.938,35.
L’area oggetto dell’intervento è di 12.650 mq, di cui 12.000 sono già di proprietà della Città Metropolitana, per la parte restante occorreva portare a compimento le procedure di esproprio, già avviate da tempo, riguardanti alcune centinaia di metri quadrati di proprietà del Demanio e del Comune di Napoli.
Il progetto risulta inserito tra le opere previste dal Programma Triennale dei Lavori Pubblici 2022/2024 della Città Metropolitana. Il costo stimato, dal piano triennale, è nel frattempo inusitatamente raddoppiato rispetto a quello iniziale, ed è pari a €28.770.000,00. Nel comunicato pubblicato sul sito della Città Metropolitana di Napoli in data 16 aprile 2021 si dichiara che il piano è stato inserito nell’elenco dei progetti per i quali è stato chiesto un finanziamento (evidentemente aggiuntivo) nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Mi rivolgo a Lei, affinché intervenga per scongiurare l’eventuale accantonamento del progetto che, dal mio punto di vista, sarebbe inaccettabile. L’opera poteva essere realizzata già dal 2006 e non è stata compiuta per l’inerzia e la strafottenza delle Amministrazioni succedutesi, nonché dei diversi rappresentanti del territorio che si sono susseguiti. Non credo nemmeno che per il nostro territorio sia giusto rinunciare al finanziamento fruibile e nemmeno che sia da ritenersi “normale” l’eventuale annullamento di un progetto che ha sin qui richiesto lavoro e risorse pubbliche ingenti. Lo stesso stallo per la mancata realizzazione dell’opera ha prodotto sinora costi economici e sociali non sostenibili.
Del resto, l’area deve avere improrogabilmente una sua destinazione ed essere utilizzata proficuamente. Lo spazio non può essere lasciato nell’incuria. Nel 2016 l’area in oggetto fu teatro di un grave crimine: nel terreno a ridosso degli Istituti fu assassinato e sepolto un diciottenne.
Personalmente, nonostante tutto, ritengo che ci siano tuttora le condizioni per realizzare il piano. Pertanto, auspico, per quanto esposto, che la Città Metropolitana di Napoli, da Lei presieduta, possa dare prosieguo al progetto poiché si tratta di un’opera importante e necessaria per il nostro territorio.
In attesa di un positivo riscontro le invio i miei più cordiali saluti.
Napoli, 15 marzo 2023
Vincenzo Morreale